L’occhio secco
La sindrome da “occhio secco” è quando le lacrime non sono, per quantità o per qualità, sufficienti a mantenere sana e protetta la superficie anteriore dell’occhio.
Il film lacrimale cioè lo strato di liquido lacrimale che bagna le strutture anteriori dell’occhio l’interfaccia tra occhio e ambiente. La presenza di un buon strato di lacrime è fondamentale per consentire all’occhio di avere una buona vista e per stare bene.
Spesso l’ambiente la condiziona in modo importante e la ostacola nelle sue attività: ad esempio il lavoro in ambienti con aria condizionata o molto ventilati o secchi per l’eccessivo riscaldamento, l’attività al computer, l’uso di tablet, smartphone ed altro. L’alto tasso di inquinamento delle grandi città influisce pure significativamente sulla qualità e quantità delle lacrime e quindi sulla qualità della vista e sulla salute dell’occhio.
Composizione delle lacrime.
Le lacrime vengono prodotte da una ghiandola principale (nella parte alta temprale dell’orbita) e da numerose piccolissime ghiandole lacrimali accessorie situate nelle palpebre. E composta di tre parti: grassi, acqua e muco.
Partendo dalla superficie oculare e andando verso l’esterno, troviamo:
- lo strato di muco che facilita lo scorrimento delle palpebre sull’occhio senza graffiarlo.
- la parte acquosa che determina la consistenza delle lacrime.
- lo strato di grassi che impedisce l’evaporazione delle medesime.
Le continue contrazioni palpebrali, fenomeno noto come “ammiccamento”, hanno la funzione di ridistribuire e lisciare continuamente le lacrime sulla superficie oculare.
Quindi il film lacrimale gioca un ruolo fondamentale nella visione perche distribuendosi sulla cornea (la parte più esterna dell’occhio), elimina le irregolarità, mantiene la superficie corneale omogenea, liscia e otticamente perfetta. Lava e deterge espellendo corpi estranei ( cellule morte, batteri). Inoltre trasporta ossigeno e glucosio per il nutrimento corneale.
Sintomi dell’occhio secco.
I disturbi lamentati da una persona affetta da sindrome di occhio secco sono vari e i più comuni sono:
Bruciore e prurito. Bisogno di lavarsi e strofinarsi continuamente gli occhi. Presenza di secrezione mucosa e di filamenti ; una lacrimazione irregolare ( dislacrimia).
Quando la sindrome si aggrava sono quasi sempre presenti questi sintomi:
Sensazione di corpo estraneo, fotofobia, dolore legato alle alterazioni corneali e disturbi della visione.
Questi sintomi non vanno sottovalutati e se diventano frequenti, è opportuno una visita dal medico-oculista.
Come si cura l’occhio secco?
Per guarire occorre rimettere in funzione le ghiandole lacrimali con uno più trattamenti:
- Occlusioni dei puntini lacrimali. Lo scopo è di trattenere le lacrime sulla superficie oculare il più a lungo possibile, mediante l’occlusione dei fori lacrimali con tappino fatti di materiale riassorbibile spontaneamente.
- Probing: è la pulizia dei dotti delle ghiandole di Meibomio.
- Lipiflow: è uno strumento che produce una pulsazione termica che agevola l’apertura e la pulizia dei dotti delle ghiandole e permette loro di riprendere la produzione naturali di lipidi
- Luce pulsata: è uno strumento che stimola le ghiandole di Meibomio a riprendere il loro normale funzionamento.
- Lacrime artificiali: riducono i disturbi e fastidi da occhio secco ma non sono curativi. Questi prodotti, chiamati integratori lacrimali, sono usati largamente e sempre di più con l’avanzare dell’età.
Oltre ai noti fattori che causano un disagio oculare (uso prolungato di lenti a contatto, inquinamento atmosferico, dieta squilibrata, variazioni ormonali e patologie a più ampio spettro), si aggiunge oggi lo stress visivo dovuto all’utilizzo prolungato di dispositivi digitali e delle mascherine di protezione individuali.
Purtroppo queste ultime non vengono sempre indossate correttamente, comportando disturbi anche per gli occhi e possono addirittura portare allo sviluppo di congiuntiviti. In questi casi, infatti, la semplice respirazione potrebbe creare un circolo d’aria tale da causare disturbi quali: irritazione, secchezza, occhi rossi, stanchezza delle palpebre. Il flusso del respiro verso l’alto potrebbe veicolare alcuni batteri presenti nel cavo orale che possono essere talvolta molto aggressivi per i nostri occhi